Dopo vent'anni di esperienza con la mentalità locale, un'affermazione provocatoria di Giorgio: C'è un futuro per il paese solo se tutti capiscono che è ora di fare qualcosa - subito! Legga come lo spopolamento si accelera: tra 1991 e 2001 - entro solo dieci anni allora! - nella intera Valsesia da 35067 a 33311, nella Valmastallone da 997 a 803, ed a Rimella da 190 a solo 142 residenti! Madonna! Ed abitanti? Alla fine di Giugno 2004 Angelo Dago, Maurizio Termignone e lo stesso Giorgio si hanno riuniti per (rac)contare la dura realtà - così:
Trasferimenti dalla Regione ai Comuni - VC - Raffronto 2006/2007/2008: Mentre gli altri quattro microcomuni - il numero dei residenti si trova nella tabella a destra! - della Val Mastallone spendono i pochissimi soldi, naturalmente, in massima parte per Territorio, Trasporti e Viabilità, solo a Rimella danno priorità alla Cultura. Che senso fa?
Reinhold Messner in Geo Dicembre 2006 sotto il titolo "Addio alle Alpi": "Le Alpi muoiono sopratutto perchè boschi, colture e pascoli tra i 2000 e i 3000 metri sono abbandonati. Sparisce così la gestione del paesaggio montano, frutto di un difficilissimo equilibro tra cultura e natura. E spariscono i valori legati a quella società e a quel mondo. Purtroppo quello che la cultura della città ha portato sulle montagne è un turismo di massa irresponsabile, incivile, di rapina. Ha riempito le valli di cemento e le vette di funivie e impianti da sci. Questo assalto selvaggio e brutale sta dando l'ultimo colpo all'habitat alpino. Io non sono contro il turismo, ma bisogna controllarlo, ripotarlo alle regole, abituarlo a ritmi più lenti. Serve una iniziativa che parta dal basso. Di fatto, è l'unica che funziona. Se vogliamo veramente salvare le Alpi, bisogna che ognuno di noi si dia da fare."
Claudio Blandino del CAI Bussoleno, Past President Intersezionale Val Susa e Val Sangone, in Quo vadis - paesaggio alpino?: "In Italia si è persa la tradizione montanara. Siamo pressati di un turismo invasivo e domenicale; la montagna divente lo sfogo delle tensioni accumulate nella città." - Francesco Pastorelli, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (CIPRA) Italia: "Uno sviluppo turistico davvero sostenibile dovrebbe creare ricadute economiche per le popolazioni locali - forse banali, ma tutt'altro che dimostrate nel caso di alcune forme di turismo 'mordi e fuggi'. "